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Il giardino in tavola: un breve excursus fra le piante edibili con non conosciamo

22 Febbraio 2022Iacopo Lazzareschi

Le piante ornamentali che hanno un risvolto alimentare sono davvero molte…

Quando la civiltà era un’altra, ben più legata alla necessità  che al piacere, si coltivavano hemerocallis per l’alimentazione e le radici tuberose del nasturzio rampicante (Tropaeolum tuberosum) non servivano per allevare una bella pianta dai fiori estivi rossi che sa coprire con grazia leggera treillages e muri, ma per poter mangiare tuberi con le stesse proprietà  delle patate. Come succede con Ipomea batatas, la patata dolce o patata americana che oggi, selezionata con foglie dorate, variegate o purpuree, un ornamento di moda nelle aiuole e nelle cassette estive fiorite da balcone. Agli uomini di un passato parco, se non povero, di sapori non pareva vero poter aggiungere alla dieta primaverile fiori e foglie di primule, viole, pratoline e calendule che a noi oggi appaiono solo come gioielli gentili dei prati di marzo.

D’altronde durante la Seconda Guerra mondiale l’assoluta penuria di cibo nell’Olanda occupata dai nazisti suggerì di mangiare i bulbi di tulipano, anche se erano stati coltivati a livello industriale, già allora, per la piantagione nei giardini di tutta Europa. I fiori da mettere nel piatto sono un’infinità: se non adatti all’alimentazione quotidiana, almeno come alternativa e curiosità per ampliare la gamma di sapori e di esperienze gastronomiche: fiori di Magnolia grandiflora e di Robinia in pastella, fiori di borragine sotto aceto e boccioli di capperi sotto sale pronti per i piatti mediterranei, petali di crisantemo nelle insalate.

E fiori di rosa per marmellate e sciroppi soavemente profumati e persino lenitivi contro la tosse, rimineralizzanti e tonici, dunque utili per la salute. Anche le bacche di rosa (cinorrodi) sono alimentari e ricchissime di vitamina C, come quelle dell’olivello spinoso, meno gradevoli per delle piccole e dolci “ciliegie” dell’Amelanchier, buone crude e cucinate, mentre quelle dell’Aronia lo diventano soprattutto se preparate in marmellata. Ma, insospettabili, sono commestibili anche le bacche di biancospino, piracanta e Mahonia, persino quelle di Pernettya mucronata e di Cornus kousa che ricordano i frutti del corbezzolo, alimentari a loro volta, per quanto poco invitanti come dice il loro stesso nome specifico unedo: ne mangio uno solo. Tra germogli di bambù, frutti di cotogno del Giappone (Chaenomeles), semi di amaranto e di camelia, foglie di salvia all’ananas e di aloe, scoprirà che il giardino può  essere un bellissimo orto a cui, di tanto in tanto, attingere per la tavola.

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