Poco considerati in giardino, eppure spesso molto decorativi. Coltivati ormai di rado a margine dei vigneti e dei paesi dove sopravvivono le ultime attività rurali e gli ultimi cestai, eppure
generosi di doni. Eroici tra le nevi delle montagne, con i piedi sott’acqua anche per mesi nelle golene alluvionate, resistenti all’aridità di substrati ghiaiosi e pietrosi. Ecco qualche nota per orientarsi dal punto di vista botanico.
Il genere Salix L. appartiene alla famiglia delle Salicacee che conta tre soli generi, tra cui Populus, il pioppo. Originari dell’Europa, dell’Asia e del Nord America, i salici annoverano circa 300 specie di alberi, arbusti e piante perenni legnose o fruticose, generalmente a foglia caduca; le specie arboree arrivano ai 20 metri di altezza, raramente oltre. Specie come Salix caprea hanno un amplissimo areale di distribuzione, dimostrando una capacità di adattamento a condizioni ambientali le più disparate. Altre, come le specie di alta montagna (per esempio S. retusa), hanno invece areali più circoscritti e elasticità ecologica più ridotta.
Specie spontanee in Italia
Le specie spontanee della nostra flora sono poco più di 30, molte di difficile identificazione a causa della notevole facilità con cui si formano ibridi con caratteristiche intermedie. Ecco alcune specie tra le più note.
Salix alba L., noto volgarmente col nome di ‘salice da coliche’, ‘salice bianco’ e ‘salice da pertiche’ Albero alto fino a 25 m, dalla chioma aperta e i rami sottili, flessibili e tenaci, corteccia giallastra o grigio-rossastra, è comune nei luoghi umidi e lungo i corsi d’acqua fino a 1.000 metri di altitudine in tutta Europa. I rami giovani gialli della varietà ‘Vitellina’ si usano in agricoltura.
S. daphnoides chiamato salice nero o salice barbuto per la corteccia scura e i rami giovani pelosi. Arbusto alto sino a 3 m, frequenta i greti dei torrenti di montagna nell’Italia del Nord e in Lazio, spesso associato a S. eleagnos specie eurasiatica, sino al Giappone.
S. eleagnos il salice di ripa è specie di montagna in tutta l’Europa Meridionale, assente in Puglia e Isole Maggiori. Arbusto di grandi dimensioni o albero esile anche di buona altezza, frequenta il greto ghiaioso dei corsi d’acqua, in genere su substrato calcareo.
S. caprea L., noto col nome di ‘salicone’ o ‘salcio di montagna’. Arbusto o alberetto alto fino a 13 metri. Utilizzato anche come pianta foraggera nelle zone povere di pascoli è specie pioniera che colonizza i margini dei boschi. Vive soprattutto nella fascia collinare e montana, ma si trova anche in pianura. La varietà da giardino ‘Kilmarnock’, maschile, ha crescita molto lenta e rami penduli.
S. myrsinites L. (= S. breviserrata) arbusto dalle ridotte dimensioni in genere non supera i 50 cm di altezza, con rami contorti e nodosi prostrati o eretti; è presente in ambiente alpino sopra i 1.800 m, anche sull’Appennino di Lazio e Abruzzo.
S. helvetica Vill. o salice svizzero specie endemica è presente sui 2.000 m di altitudine nell’arco alpino (escluse Alpi Marittime e Friuli Venezia Giulia).
S. herbacea L. piccolo arbusto a portamento prostrato, vive su rupi e pascoli montani; specie a rischio di estinzione nelle montagne abruzzesi a causa del riscaldamento climatico.
S. reticulata L., arbustino prostrato, con fusti tortuosi, striscianti, legnosi, radicanti, bruno-rossastro scuri e rami prostrato ascendenti. Specie artica diffusa in tutto l’emisfero
boreale, in Italia è presente sulle Alpi sopra i 1.700 m. Predilige le zone calcaree e i versanti percorsi da valanghe.
S. retusa L., pianta cespugliosa dal lentissimo accrescimento, alta 10-30 cm; fiorisce da giugno ad agosto sui suoli nivali rupestri umidificati.
S. purpurea L., chiamato volgarmente ‘salice rosso’ o ‘brillo’ è un piccolo albero o un arbusto e deciduo che può raggiungere un’altezza fino a 5-6 metri. Vive nei boschi umidi sino a 1.000 m di Europa, Asia occidentale fino alla Siberia ed America settentrionale.
S. cinerea L., chiamato volgarmente ‘salice cinerino’ o ‘salice grigio’, è un arbusto alto da 1a 6 m, rigoglioso. È diffuso presso le zone umide di pianura in tutta Europa, Italia compresa.
Specie naturalizzate in Italia
Numerose specie esotiche si sono acclimatate in Italia e alcune si sono naturalizzate e ibridate con le specie spontanee. Altre specie ancora sono pregiate piante da giardino.
S. viminalis L., albero o arbusto alto fino a 3,5 metri di origine incerta tra Europa Orientale e Asia, frequente nelle zone umide. È stato favorito perchè con i suoi
rami flessibili e resistenti si intrecciano cesti e oggetti.
S. babylonica L., il ‘salice piangente’ è la specie ornamentale più frequente nei giardini. Albero deciduo che raggiunge normalmente l’altezza di 10-15 m (pu. Arrivare a 25) con
rami penduli e sottili, proviene dalla Cina ed è stato portato in Europa lungo la via della seta. La specie affine Salix matsudana, anch’essa della Cina temperata, è considerata da molti autori una sua varietà o una sottospecie. Dall’incrocio con la specie S. alba è stato ottenuto S. x sepulcralis, mentre l’ibrido S. x pendulina deriva dall’incrocio con S. fragilis.
Salix magnifica, piccolo albero endemico del Sichuan (Cina) apprezzato per il fogliame grande e scuro e per gli amenti rosso-bruni.
Salix integra ‘Hakuro Nishiki’ selezionegiapponese di una specie dell’Estremo Oriente; ha i germogli nuovi rosa tenue che scolora in bianco marezzato di verde. Viene spesso allevato ad alberetto.